giovedì 2 dicembre 2010

Spaghetti agli scampi

Ingredienti:
10/12 scampi
250 gr. di pelati
prezzemolo
aglio
peperoncino
sale

"brodo o fumetto che dir si voglia":
1 cipolla
1 carota
1 gambo di sedano
2/3 teste degli stessi scampi più le loro "bucce"
sale

E' molto pericoloso, di rientro a casa la sera, fare una tappa al supermercato spinta dai crampi della fame. Può capitare di imbattersi nel banco del pesce e di vedere, con la coda dell'occhio, dei simpatici scampi, ancora in movimento, che "pare male" condannare ad una notte di agonia in cella frigorifero. Che fare quindi? Privarsene o soddisfare la fame e l'idea di una bella cenetta? La seconda.

Ecco come li ho cucinati:
per prima cosa ho preparato una tazza circa di brodo ristretto, utilizzando gli ingredienti indicati di sopra e aggiungendo anche le "bucce" degli scampi in modo che avesse più sapore di crostaceo che di verdura.
Ad una parte degli scampi infatti ho tolto sia il guscio che il filetto nero lasciando però la testa attaccata al corpo e recuperando le bucce per il brodo. Un paio invece li ho lasciati interi e completi di guscio per non rinunciare al piacere di mangiarli sgusciandoli nel piatto e per utilizzarli come decorazione. Una volta pronto ho frullato il tutto e ho filtrato la poltiglia in modo da recuperare solo la parte liquida.

In una casseruola dai bordi alti ho scaldato dell'olio extra vergine d'oliva e fatto imbiondire due spicchi d'aglio che ho tolto prima che diventassero troppo scuri, quindi ho aggiunto del peperoncino e ho fatto rosolare gli scampi. Sempre rimestando ho aggiunto il brodo gradatamente in modo che si restringesse ulteriormente e che penetrasse per bene nella polpa e nelle teste degli scampi. Certa che i due elementi si fossero fusi e confusi tra loro ho aggiunto i pelati, corretto di sale, di peperoncino e lasciato cuocere per circa 15 minuti.

Ho condito la pasta con il sugo e distribuito gli scampi interi nei piatti spolverando il tutto con un trito di prezzemolo appena tagliato.

Come al solito le mie foto non rendono giustizia ma...non era niente male!!!
Ve la consiglio.

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martedì 30 novembre 2010

Marmellata di arance e agrumello


Due piccioni con una fava: le bucce delle arance in infusione e la polpa per la confettura.

Esperimento riuscito: agrumello molto buono, marmellata di più.


Per fare l'arancello (o arancino) procedi come per il limoncino (o limoncello)
Questo è il link al post limoncello (o limoncinello)

Per fare la marmellata invece procurati:
2 Kg di arance Biologiche (pesate senza buccia)
1,1 Kg zucchero
1 limone (succo)
n. 5 vasi in vetro Bormioli da 250 ml con relativo tappo (quelli nella foto)
Sbuccia le arance (cosa fare della buccia lo sai già) e puliscile bene eliminando la pellicola bianca. Taglia a pezzi piccoli la polpa e mettila in una zuppiera con lo zucchero e il succo di un limone. Lasciala macerare 24 ore circa

Il giorno dopo metti il composto in una pentola sul fuoco vivo, rimestando di tanto in tanto. Quando inizia a bollire abbassa la fiamma e rimesta più frequentemente, fino a quando la massa non raggiunge la consistenza giusta. La mia ha impiegato 1 ora e mezzo, ma pare sia troppo.










Nel frattempo preparate i vasi:
Lavateli, compresi i tappi, in acqua molto calda con sapone per piatti.
Riempite per 3/4 i vasi con acqua, metteteli al microonde regolato su max, portate a ebollizione per almeno 20 minuti. I tappi non si possono mettere perchè sono in metallo e fanno le scintille. Ma non si possono neanche mettere a bollire perchè hanno il mastice, motivo per cui ogni volta occorre ricomprarli (sigillati).

Togli i vasi dal micro e fagli scolare sopra un panno pulito.

Fai in modo che la marmellata sia pronta quando i vasi hanno sgocciolato (...tempismo ci vuole) e invasate subito quando è ancora bollente. Riempite lasciando 1 cm dal bordo, Tappate senza forzare troppo e mettete i vasi a testa in giù per almeno 10 minuti (serve per fare il sottovuoto). Quando i barattoli sono freddi verifica il sottovuoto (il coperchio rientra al centro).


A questo punto nasce una diatriba: pastorizzare i vasi o no ??????
Io non gli ho pastorizzati perchè, da quanto ho capito frugando in rete, lo si fà per le conserve in genere ma non per le marmellate.

Il sito della Bormioli (che produce i vasi) riporta in questa sezione Conservare sotto vuoto e' facile e divertente (eh.... capirai il divertimento) la procedura completa per invasare le conserve, compresa la pastorizzazione.
Però poi nella sezione Ricette - marmellata di arancia descrive la procedura di invasamento senza procedere alla pastorizzazione. Quindi fatte voi; per quanto mi riguarda un pò di Botulino alla mia età mi rimetterebbe a posto le rughe, per cui ho deciso di non pastorizzare.

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Villa Antinori, Sangiovese, Toscana


14 €
Uvaggio: 55% Sangiovese, 25% Cabernet Sauvignon, 15% Merlot e 5% Syrah

Colore rosso rubino intenso. Ha un profumo di frutta a bacca rossa che ricorda il mirtillo e la mora e note di vaniglia, derivata dall’affinamento in legno. Al gusto il vino si presenta di buon corpo, sapido e con tannini morbidi, presentando un retrogusto che ricorda la frutta a bacca rossa.

ci ha accompagnato allegramente (sopratutto a fine bottiglia) con formaggi stagionati, salumi e sott'olio.

Buonoooooooo!!!



Vinificazione
Le uve raccolte sono state diraspate e pigiate in maniera soffice e messe in appositi serbatoi termocondizionati. La fermentazione alcolica è iniziata il giorno dopo la pigiatura ed è durata dai 5 ai 7 giorni; la macerazione , invece, è durata dagli 8 ai 12 giorni, a seconda di ogni varietà. Le temperature di fermentazione non hanno superato i 28 °C per le uve Cabernet e Sangiovese, favorendo così l’estrazione di colore e tannini dolci. Nel caso delle uve Syrah e Merlot non si sono mai superati i 25°C per preservare le sostanze aromatiche. Il vino ottenuto ha svolto la fermentazione malolattica nei mesi di ottobre e novembre, dopodichè è stato introdotto in barriques di rovere francese, ungherese e americano per un periodo di affinamento di 12 mesi. Il vino è stato poi imbottigliato e affinato per 8 mesi in bottiglia. Alcool : 13% Vol.


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domenica 21 novembre 2010

Crostata alla marmellata di arance


Ingredienti:
farina 00 400 grammi
zucchero 175 grammi
burro 150 grammi
uova 2 rossi e 1 intero
liquore q.b
limone 1(la scorza grattugiata)
marmellata di arance: 400gr
sale 1pizzico

eccomi qui! Non potevo non iniziare con una ricetta da inserire nella categoria "dessert", la mia preferita. Questa è una crostata che ho "rispolverato" dal ricettario di mia madre e che ho preparato in occasione dell'arrivo di Fabio, fratello emigrato da anni e nostalgico di antichi sapori e profumi di casa.


La decorazione è piuttosto irregolare, ma è proprio ciò che la rende una fedele riproduzione dei "dolci di mamma" : buoni ma ... come dire?...esteticamente un pò "arrangiati". Passione e curiosità erano ingredienti principali delle sue ricette mentre l'annoiavano i particolari o la ripetitiva regolarità delle cose. Noi sapevamo bene che dietro ad un polpettone ripieno di formaggio e prosciutto cotto c'era in realtà un fallito tentativo di presentare in tavola delle polpette. Si, perchè nonostante non le piacesse farle, ci tentava comunque,ma a parte le volte che qualcuno di noi le andava in soccorso permettendole di completare l'opera, lei finiva quasi sempre per perdere la pazienza e trasformare magicamente quella montagna di macinato in qualcos'altro, un buonissimo e ripienissimo polpettone appunto, con tanto di crosticina dorata dalla rosolatura che io addirittura preferivo alle sue amate/odiate polpette. Un piatto che sicuramente riproporrò più avanti ma nel frattempo...ecco come fare la crostata:

procedimento:
mettete la farina a fontana mescolata con lo zucchero. Nel centro versate il burro ammorbidito e tagliato a cubetti, le uova, la buccia del limone, un pizzico di sale e il liquore. (io ho usato qualche goccia di rum perchè non amo sentire il gusto del liquore in una crostata, ma le dosi si intendono a piacere).
impastate molto velocemente fino a che l'impasto risulta morbido e compatto.
Avvolgete l'impasto nella pellicola e lasciatelo riposare in frigorifero per 30 minuti.

nel frattempo potete preparare i vostri attrezzi per la seconda fase di preparazione. Vi serve una teglia da 26 cm di diametro, un foglio di carta forno, un matarello, un pò di farina e un vasetto di marmellata di arance. A proposito di marmellata: ho scoperto la marmellata di arance marca "fior di spesa". la trovate nei supermercati BILLA e, a differenza delle altre, rimane un pò amarognola e crea un buon contrasto con il dolce della pasta frolla.
Portate il forno a temperatura, 170/180 gradi, ovviamente dipende dal vostro forno, quindi, trascorsi i 30 minuti di riposo, prendete la pasta frolla e mettete da parte circa un quarto dell'impasto che vi servirà poi per la decorazione.
Stendete la pasta sul foglio di carta forno utilizzando il matarello e spolverizzatelo con un pò di farina se l'impasto risulta troppo appiccicoso. NON ESAGERATE con la farina!!! a preferenza mollate il matarello e usate le mani magari mettendo direttamente foglio e impasto dentro la teglia e modellandolo in base alla grandezza di quest'ultima.
Mi raccomando il bordo... fatelo un pò rialzato rispetto al fondo perchè anche se metterete della semplice marmellata, è sempre meglio che sia un minimo contenitivo e non rassomigli a "un disco volante".
Versate quindi la marmellata sul fondo della vostra crostata, distribuitela in modo uniforme, quindi , con la pasta che avete messo da parte, preparate la decorazione.

Decorazione:
lavorate delle strisce di pasta e disponetele sulla crostata in modo da formare una griglia così come nella foto. Quando sollevate le strisce per metterle sulla crostata, tenderanno a spezzarsi. Vi consiglio di non accanirvi nel volerle fare perfette, rattoppate pure!!! Mia madre faceva così.
Infornate quindi la vostra crostata in forno caldo per almeno 30 minuti.
Una volta sfornata, utilizzate i bordi della carta forno per toglierla dalla teglia calda e lasciatela raffreddare su una griglia da cucina.

la pasta frolla è migliore se consumata il giorno in cui la fate. Assicuratevi quindi di farla in tempo utile ma possibilmente non il giorno prima. Vi sconsiglio di fare come ho fatto io che per offrirla per tempo a mio fratello, mi sono alzata alle sei e mezzo del mattino...secondo me. In realtà avevo letto male la sveglia ed erano solo le cinque e mezza. Un vantaggio sicuro? Colazione con crostata appena sfornata!!

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venerdì 19 novembre 2010

Trippa al sugo

Foto di avlxyz
Eccomi con un'altra ricetta "recuperata" dall'agenda mentale delle donne della mia famiglia e dai ricordi di mio babbo (Remix per gli amici).

Noi lo consideriamo un piatto unico quindi le dosi che seguono sono per circa 6 persone.


Ingredienti:
1,5 kg di trippa
0,5 kg di polpa di pomodoro
una buona manciata di menta fresca o secca
prezzemolo
2/3 spicchi di aglio
1 pomodoro secco
concentrato di pomodoro
sale
peperoncino
olio d'oliva

La trippa: evitate di comprare quella bianchissima clorata che non sa di nulla, la trippa è trippa e come tale di trippa deve sapere.

Mettete la trippa a bollire in acqua salata con aglio, menta e peperoncino. Dall'inizio del bollore lasciate cuocere per non più di 15 minuti quindi scolate.

Ora preparate il sugo: in un tegame largo fate dorare l'aglio nell'olio (dorare, mi raccomando, non bruciare. Eliminate l'aglio e mettete ad insaporire il pomodoro secco, il peperoncino e il concentrato di pomodoro.

Un suggerimento: una volta tolto l'aglio, prima di mettere a rosolare il pomodoro secco, il peperoncino e il concentrato di pomodoro, togliete velocemente il tegame dal fuoco perchè l'olio non sia troppo caldo e non li frigga (altrimenti diventano amari). Rimettete sul fuoco e fate andare per pochi minuti quindi aggiungete anche la trippa e lasciatela insaporire brevemente.

Ci siamo: aggiungete la polpa di pomomdoro, la menta e il prezzemolo, aggiustate di sale, coprite e fate cuocere a fuoco moderato per 20 minuti/mezzora al massimo. Servite, se volete, con una spolverata di parmigiano e/o pecorino grattugiato

Vige la regola che fatta un giorno prima è decisamente più gustosa....

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Sizzigorrus cun bagna (Lumache al sugo)

Questa ricetta la posto anche a nome di Giuly perchè l'abbiamo realizzata insieme ed è il frutto di un mix di ricordi (come le faceva mamma?); interviste (come le fa zia?); ricerche (ma gli altri come le fanno?); analisi (ma a noi come piacciono?).

Premessa: le dosi indicate sono per circa 8 persone....si, lo sappiamo sono tante, ma il numero dei partecipanti è determinante per la riuscita del concerto.

Ingredienti
- 4kg. lumache (quelle striate bianche e marron - meglio se raccolte sotto le pietre di Gesico) - 3/4 Kg. polpa pronta - 1 tubetto di conserva - 4 pomodori secchi - 4 spicchi d'aglio - rosmarino (a piacere) - peperoncino (a piacere) - olio - sale - semola grossa o cous cous (per ingrassarle e spurgarle) - sale grosso e aceto (per lavarle)

Fase 1 - Ingrasso e depuro
Procurate le lumache giuste e mettele a spurgare con della semola grossa (l'ultima volta abbiamo usato cuos cous) per almeno 3 giorni. Mettele in un posto fresco e fatte in modo che non scappino, usate quindi una retina (tipo quella dei sacchetti di patate) oppure lo scolapasta ben coperto con un peso.

Fase 2 - Verifica e pulizia
Passati 3 giorni liberate le lumache e, prima di lavarle, assicuratevi che siano tutte vive: noi le pungiamo singolarmente con uno stuzzicadenti, quelle vive si ritraggono o fanno "bavetta"...non rischiate: eliminate le sospette, meglio una lumaca in meno che una lumaca morta (fa schifo, è amarissima).Fatta questa verifica passate alla pulizia: mettelele in un grande recipiente con molta acqua, poco aceto e poco sale grosso (il sale e l'aceto servono per stimolare la produzione della bavetta e permettere così alla lumachina di ripulirsi per bene). Questa operazione va ripetuta più volte (4/5 lavaggi), lasciando le lumache in ammollo ogni volta per circa 5 minuti, fino a che l'acqua non risulta pulita.

Fase 3 - Prima cottura
Mettete ora le lumache in pentola con acqua fredda e poco sale. Attenzione: questa fase è determimante. Mettete la pentola su un fuoco molto basso, il calore moderato farà uscire le lumache lentamente, una volta che la maggior parte è uscita sollevate molto velocemente la fiamma (fuoco a manetta) in modo che non facciano in tempo a ritirarsi. Lasciate bollire per 20/30 minuti (questo tempo dipende dallo spessore del guscio, se è molto sottile bastano anche 10/15 minuti). Durante la cottura schiumate costantemente l'acqua con un mestolo forato. Trascorso il tempo spegnete e lasciate raffreddare le lumache dentro l'acqua di cottura.Scolate ora le lumache senza buttare l'acqua di cottura, questa infatti vi servirà per lavarle un ultima volta dopo che le avrete "sculacciate".

Fase 4 -Sculacciamento
Questa operazione che prevede l'eliminazione della parte terminale del guscio (culaccio) favorisce sia la penetrazione del condimento che l'estrazione della lumaca.Con un coltellino eliminate il culaccio cercando il più possibile di non rovinare il resto del guscio (un colpetto secco è l'ideale). Via via che "sculacciate" rituffate le lumache nell'acqua di cottura perchè perdano eventuali residui di guscio. Lavate ora bene le lumache con l'acqua di cottura (potete filtrarla un paio di volte per eliminare bene i residui). Scolate....


Fase 5 - Sa bagna (Il sugo)
Preparate un soffritto, prima mettete l'olio e gli spicchi d'aglio (noi li mettiamo interi, con la camicia e schiacciati), dopo un pò aggiungete il pomodoro secco che non deve soffriggere troppo altrimenti diventa amaro. Togliete l'aglio quando è poco meno che dorato. Aggiungete il concentrato di pomodoro, lasciate andare un pochino quindi mettete le lumache, rimestando con delicatezza, perchè si insaporiscano un paio di minuti (alla sarda 3/4 minuti). Aggiungete ora la polpa di pomodoro, il rosmarino (abbondante se fresco meno se è secco), il peperoncino, aggiustate di sale (ma non eccedete perchè avete già salato l'acqua di cottura delle lumache e ci sono il concentrato e il pomodoro secco già abbastanza salati). Lasciate cuocere per circa 20/30 minuti a fuoco medio rimestando con regolarità le lumache perchè il sugo penetri bene al loro interno.Spegnete (il sugo non deve mai addensarsi troppo).

Fase 6 - Pronti...o quasi...qualche raccomandazione
cucinatele il giorno prima di mangiarle, sono mooolto più saporite;usate biancheria da tavola rossa;non invitate amici modello manichino

Fase 7 - Pronti davvero
E ora pronti....succhiate, sbrodolatevi e fregatevene dell'etichetta!!!

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venerdì 12 novembre 2010

Sereole 09', Soave Doc, cantine Bertani

Prezzo 9 €


Oscar nella guida "Berebene low cost 2010", la guida Gambero rosso dei vini di qualità sotto gli 8 € (ma perchè allora io l'ho pagato 9?

Al momento giace in frigo. Dopo che me lo "trinco" vi farò sapere

Stappato !!!!

Zona di produzione: zona classica del Soave, nei comuni di Soave e Monteforte d'Alpone

Vitigni:
100% Garganega

La raccolta delle uve ben mature, dalla metà di ottobre, sono alla base di questo vino. Segue una pigiatura soffice e la fermentazione a basse temperature in tini di legno. La maturazione avviene sui lieviti di fine fermentazione sempre nei tini di legno, per circa sei mesi. All'imbottigliamento segue un periodo di affinamento di circa tre mesi.

Note organolettiche:
Colore giallo paglierino carico; al naso si apre netto in un bouquet floreale con le note tipiche di sambuco, pera, per poi aprirsi su profumi più dolci di frutta a pasta gialla come albicocca, ananas e melone. In bocca morbido, ripete il gusto dei frutti già avvertiti al naso con delle note sapide e lunghe che ne esaltano l'elevata struttura

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Dominariu, Terralba Doc, cantine Melis,


Terralba Doc
Vitigno: Bovale in purezza
Prezzo 7 €


Vino da tutto pasto: dai primi a base di pasta, alle carni rosse, ai formaggi ed ai salumi. Temperatura di servizio 16/18°C. Può essere conservato per 2/3 anni

Di colore rosso porpora intenso, profumi intensi di frutti di bosco maturi, gusto morbido, pieno, sapido e persistente.

Grado alcolico: 13,5 %Vol.;
Acidità totale: 5,0-6,0 gr/lt in acido tartarico;



Suolo alluvionale, povero di scheletro, sabbioso franco argilloso, ph sub acido.
Impianto del 1998 con Spalliera a cordone speronato (5/6 cornetti); gemme per ceppo 10/12; resa per ceppo 2 kg; resa ettaro 80 q.li; resa totale 836 q.li.

Affinamento in serbatoio in acciaio inox per 12 mesi e per 6 mesi in bottiglia


Vitigno:
Comprende il Bovale sardo e il Bovale di Spagna, detto anche Bovale grande, entrambi giunti in Sardegna dalla penisola iberica intorno al 1300.

Il Bovale sardo è presente in tutta la Sardegna ma trova la sua migliore espressione nel Mandrolisai e nella zona di Terralba. In uvaggio con Monica e Cannonau entra nella Doc Mandrolisai. Bovale Grande e Bovale Sardo entrano invece entrambi nella Doc Campidano di Terralba o Terralba.

Scheda del Bovale
>Sito web cantine Melis

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Sileno Cannonau Doc, cantine Ferruccio Deiana, Settimo San Pietro

Cannonau di Sardegna
Denominazione di origine controllata
Uve: Cannonau 100%

Prezzo 8 €

Colore rosso rubino, profumi di bosco con piacevoli note vegetali, gusto caldo, sapido e persistente. Abbinamento con arrosti di carni rosse, cacciagione, formaggi stagionati e salumi. Temperatura di servizio 18°C.


Vitigno Cannonau 100%
Sesto mt 2,30 x 0,90
Terreno: calcareo
Allevamento delle viti: Spalliera a Guyot con 8 gemme per ceppo
Produzione: Kg 2,1 per ceppo
Grado alcolico: 13%-14% vol
Affinamento: in serbatoi di acciaio inox

Il Cannonau è il vino rosso che forse più d’ogni altro richiama immediatamente alla memoria la Sardegna. La relativa zona Doc è diffusa in tutta l'isola, ma trova il suo ambiente d’elezione nelle zone più interne, in particolare l’Ogliastra. Quì la Doc si articola nelle tre sottozone: Jerzu, Oliena e Capo Ferrato. In uvaggio con il Bovale sardo e la Monica, partecipa alla Doc Mandrolisai.

Scheda del vitigno Cannonau
Sito web Cantine Deiana
Il cannonau è il vino più antico del Mediterraneo (Corrieresera)



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giovedì 11 novembre 2010

Cagnulari Igt, cantine Cherchi - Usini

Isola dei Nuraghi Rosso
Indicazione Geografica Tipica
Uve: Cagnulari 100%

Prezzo 11 €


Indicato con antipasti di salumi, primi piatti in salse rosse e saporose, zuppe di legumi, carni bianche e rosse grigliate o in tegame, formaggi mediamente stagionati.

Servire a una temperatura di 14-16°C e stappare la bottiglia al momento della mescita. Resiste bene 2 o 3 anni, in particolari annate anche di più (ma non a casa mia).

Colore rosso rubino intenso, molto limpido. Buona intensità aromatica, con sentori di confettura e geranio. Asciutto e piacevolmente sapido, ha struttura calda e vivace, in cui si percepiscono delicata acidità e morbidezza di tannini. Media la persistenza gustativa, con note fruttate e floreali. Finale fresco e pulito.

Prodotto in terreni collinari a circa 200 m s.l.m., con buona struttura calcarea associata a frazioni argillose. Sistema di allevamento a Controspalliera con potatura a Guyot. Resa in uva di circa 85 q/ha e resa in vino circa 55 hL/ha.
Modalità di affinamento: l’evoluzione avviene prevalentemente in serbatoi di acciaio inox e, in piccola parte, in barriques seminuove per circa 6 mesi. Imbottigliato previa chiarifica molto leggera e filtrazione larga.

Questo antico e tipico vitigno trova il suo ambiente di elezione in una ristretta area localizzata a Nord-Ovest della provincia di Sassari (usini ne è la patria). Presenta affinità con il Bovale sardo cui molti ricercatori lo assimilano, tanto che si può presumere sia stato anch’esso introdotto in Sardegna durante la dominazione spagnola.

Dalla vinificazione di questo vitigno prende origine la DOC Alghero Cagnulari.


Sito web cantine Cherchi
Scheda del vitigno Cagnulari


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Siebeneich, Merlot Doc riserva, cantine Terlan

Doc Alto Adige Merlot
Uve: Merlot 100%

Prezzo 15 €


Colore Rosso rubino-granata
Ha profumo intenso di frutta matura (ribes nero e prugna), sapore dal corpo pieno, caldo, generoso ed armonico. Si accompagna con carni alla griglia, selvaggina, formaggi, primi.

Tipologia Rosso fermo
Classificazione DOC Alto Adige Merlot
Regione Trentino Alto Adige
Vitigni 100% Merlot
Ubicazione vigneti Settequerce-Terlano - Altitudine: 250/300 m s.l.m.
Composizione del terreno Argilloso Sabbioso
Resa per ettaro 9.000 kg

Vinificazione tradizionale in rosso, in recipienti d'acciaio inossidabile, accurati rimontaggi, maturazione e malolattica in grandi botti (70%) e in barriques (30%)

Grado alcolico 13,00%
Temperatura di servizio 16 - 18°C.
Tempo di decantazione 1 ora
Conservabilità 8-10 anni


Sito web cantine Terlan


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domenica 7 novembre 2010

Torta alle pere

Consigliata per ridurre i frastimmi al risveglio.

300 gr farina
150 gr zucchero
1 bustina lievito
3 uova
70 gr burro
1 yogurt
3-4 pere

Taglia le pere a fettine e tocchetti, spremici sopra 1/2 limone e spolveraci 1 cucchiaio di zucchero. Imburra e spolvera con farina una teglia. Metti il forno a 180°.

Monta i bianchi (con 1 pizzico di sale) a neve con il robot da cucina (fruste) e mettili da parte. Ora carica il robot con il burro (leggermente scaldato al microonde con funzione scongelamento), lo zucchero, i tuorli e fai girare (ovviamente togli le fruste e metti le pale).

Con il cucchiaio inizia a far cadere la farina dall'apertura superiore del robot (cercando di spolverizzarla). Quando senti che il motore sforza versaci un tantino di yogurt (intiepidito al microonde) e poi riprendi a versare farina. Finito lo yogurt usa i bianchi montati a neve. Finita la neve usa il liquido delle pere. Finita neve e pere ormai sei fatto (disintossicati). Ti rimane da spolverizzare la bustina di lievito (bastano 2/3).

Leva il coperchio e le pale dal robot, aggiungi metà delle pere (intiepidite al microonde) e mischia con un mestolo di legno. Versa il tutto nella teglia e rivesti la superficie con la restante parte di pere. Inforna e cuoci a 180°. Il mio forno la cuoce in 1 ora ma tutte le ricette danno 30-40 minuti, per cui arrangiati.

Se la torta non lievita (dopo circa 10-15 min) insulta e percuoti violentemente il tuo/tua compagno/a o chi ti stà vicino, sicuramente te l'ha boicottata. Se la torta lievita chiamami urgentemente per l'emissione della tangente (che ricordo stabilita nella misura del 20%).

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S'annada, cannonau cantine Sedilesu - Mamoiada

Cannonau di Sardegna Doc
Vitigno: 100% Cannonau
Prezzo 10 €

Da non perdere

Ottenuto da uve provenienti da vigneti giovani da 2 a 12 anni d’età, maturato in botte per 12 mesi. Di colore rosso rubino, fruttato di prugna, melograno, ciliegio, di sapore fresco e armonico.

Abbinamento vario con portate di carni e formaggi.

Uvaggio: 100% cannonau di Mamoiada
Sistema di allevamento: Alberello
Rese medie: 60 Q.li/ha
Titolo alcolimetrico: 13,5% vol.
Acidità totale: 5,5
Pressatura: soffice
Affinamento: in botti
Filtrazione: non filtrato.

Il Cannonau è il vino rosso che forse più d’ogni altro richiama immediatamente alla memoria la Sardegna. La relativa zona Doc è diffusa in tutta l'isola, ma trova il suo ambiente d’elezione nelle zone più interne, in particolare l’Ogliastra. Quì la Doc si articola nelle tre sottozone: Jerzu, Oliena e Capo Ferrato. In uvaggio con il Bovale sardo e la Monica, partecipa alla Doc Mandrolisai.

Scheda del vitigno Cannonau
Sito web Cantine Sedilesu
Il cannonau è il vino più antico del Mediterraneo (Corrieresera)


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Karmis, cantine Contini, Oristano



Vernaccia, Vermentino 20%, altri vitigni tradizionali

Prezzo circa 7,50 €

Colore Paglierino, anche carico, brillante
Profumo Delicato ma continuo, con piacevoli sentori del frutto.

Sapore Secco, morbido, pieno, con buona rispondenza gusto olfattiva.

Predilige la cucina marinara, ma non diniega le carni bianche dai condimenti leggeri e gli stufati di verdure. Ottimo anche come aperitivo .

Servire a 8-10° C, stappare al momento



E' ottnuto dalla vinificazione di uve Vernaccia e Vermentino (circa il 20%), selezionate con rigorosa cura dal produttore e provenienti da impianti ad alberello di vigne adulte, con rese ad ettaro comprese tra i 30 ed i 40 quintali.

Vinificazione in bianco, con spremitura soffice e fermentazione a temperatura controllata.

Affinamento con maturazione del vino parte in barriques e parte in vasche di vetroresina insieme ai suoi lieviti, con periodici battonage.



Sito web cantine Contini
Scheda vitigno Vernaccia
Scheda vitigno Vermentino

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Limoncino

Quale poteva essere il primo post se non la ricetta del limoncino?

Ingredienti
n. 12 limoni medi
1 lt di alcol
600 gr. di zucchero
1,6 lt di acqua





I limoni, tassativamente non trattati, devono essere freschi e con la buccia grossa.

Lavate bene i limoni (eventualmente utilizzate una spazzola o una spugnetta) e sbucciateli con un coltellino affilato. E' importante eliminare completamente la pellicola bianca. Una buon metodo è quello di rifinire la parte interna delle buccie già tagliate con un rasoio da barba usa e getta - magari nuovo :) - con il quale è facile raschiare via la pellicola residua dalla buccia già tagliata. Se utilizzate il rasoio lavate le bucce sotto l'acqua per eliminare la poltiglia bianca che si è formata con il passaggio della lama.

Mettete le bucce in infusione nell'alcol in un contenitore ermetico, al buio, per almeno 7 giorni (ma può stare anche più tempo). Ogni giorno occorre muovere il liquido per rimestare l'infusione.












Dopo 7 giorni, prendete una pezza di stoffa pulita, filtrate l'infuso, mettete da parte l'alcol e rimettete a bagno le bucce con 1,6 lt di acqua. In questo modo si recupera l'alcol rimasto ancora nelle bucce (come con il maiale, non si spreca nulla). Rifiltrate il tutto (strizzate bene le bucce racchiuse nella pezza) versando il liquido in un contenitore capiente almeno 3 lt (esempio pentola pasta). Uniteci lo zucchero e girate (a freddo) fino a che non si è sciolto completamente. Unite lo sciroppo all'alcol, rimestate bene e travasate nelle bottiglie.

Otterrete circa 2,8 lt di limoncino con 33 gradi alcolici volumetrici, sufficienti a non farlo congelare nel freezer e a cuoccervi a dovere il cervello.

Quando è bello ghiacciato chiamatemi senza perdere tempo, in modo che possa venire a casa vostra e prendermi la tangente che mi spetta (è fissata nella misura minima del 20%).

Una variante interessante è l'arancello con contestuale recupero della polpa delle arance per la marmellata. Leggi il post Marmellata di arance e agrumello


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