Queste polpette sono frutto della disperazione... ma la disperazione fa aguzzare l'ingengno e, a volte, produrre risultati inattesi.
Ebbene si...non sopporto + il salmone, o meglio, lo adoro crudo e/o affumicato, ma il salmone fresco cotto mi dà proprio la nausea.... però... siccome fa benissimo, è ricco di Omega3 e lo devo mangiare, così nascono le polpette!
Ingredienti (per 2 persone):
1 trancio di salmone fresco
2 patate piccole
1 cucchiaio di parmigiano grattugiato
la scorza di 1 limone grattuggiata
prezzemolo
peperoncino
1 cucchiaio di semi di sesamo
Fai bollire il trancio di salmone (nell'acqua consiglio di aggiungere un pezzo di sedano). In un tegame a parte metti a bollire le patate, pelate e tagliate a pezzi medio/piccoli. In un altro tegame fai abbrustolire i semi di sesamo. Una volta cotti salmone e patate scoli tutto.
In una terrina schiacci bene le patate e il salmone (a cui hai tolto la pelle e le spine) e aggiungi tutti gli altri ingredienti (tranne il sesamo).
Una volta che hai mescolato bene il tutto (se vuoi puoi aggiungere al composto un pò di pangrattato - ma non è indispensabile) formi delle polpette, le passi nel sesamo abbrustolito oppure nel pangrattato e le metti in forno, preriscaldato a 220 gradi, per circa 15/20 minuti fino a che non diventano dorate.
Il gioco è fatto, lasciale freddare un pochino perchè si rassodino, servile con la Salsa Ciaky allo yogurt ...oppure semplicemente con yogurt bianco insaporito con peperoncino e cumino, bevici sopra un buon bicchiere di bianco;)
Sono facili, veloci e, DETTO DA UNA CHE ODIA IL SALMONE, anche buone!!!
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martedì 25 gennaio 2011
Salsa Ciaky allo yogurt
Ingredienti:
un vasetto di yogurt
1 cucchiaio di salsa di soia
1 cucchiaino di erba cipollina (o cipolla)
1/2 cucchiaino di cumino
1/2 cucchiaino di peperoncino
olio extravergine di oliva
1 spicchio d'aglio
Scopiazzata dalla rete, si prepara con il seguente difficilissimo procedimento:
Tagliate lo spicchio d'aglio in 3 parti, affettate la cipolla in pezzi minuscoli e unite tutti gli altri ingredienti. Lasciate insaporire il composto, togliete l'aglio e usate per condire quello che volete. Ottima per condire le polpette omega3 by Nuxedda.
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sabato 22 gennaio 2011
Taurasi Docg 2005, Aglianico della cantina dei Feudi di san Gregorio
Prezzo € 18,50
Denominazione: Taurasi DOCG
Uve: Aglianico
Vino rosso rubino brillante con riflessi granati, profumi fragranti di visciola e marasca, cannella e noce moscata, vaniglia e anice. Al gusto è pieno ed equilibrato con tannini dolci e morbidi che gli conferiscono una buona persistenza aromatica.
Si abbina con grandi arrosti di carne rossa, pollame nobile e brasati all’Aglianico.
Buonissimo (grazie, direte, con quello che costa). Comunque, dopo averne scolato una bottiglia direttamente all'enoteca, abbiamo ben pensato di prelevarne un'altra da asporto....... che stassera verrà giustiziata con un capretto di montagna alle olive in preparazione al piano superiore (Hic!!).
Fermentazione e macerazione in serbatoi di acciaio per circa 3 settimane.
Maturazione: 18 mesi in barriques di rovere francese di media tostatura. Affinamento: 9 mesi in bottiglia. Gradazione: 13,5°
Vitigno di grande tradizione, l'Aglianico è il più nobile e importante dei vitigni del sud e rappresenta una matrice unificante dei grandi rossi meridionali collocandosi tra i migliori vitigni rossi italiani. Controversa è l'origine del suo nome. Diversi studiosi rimandano l'etimo di Aglianico (o Glianica) a Hellanico o Ellenico, accreditando l'origine greca, in particolare eubea, del vitigno. Il Porta (1592) identificava le viti Helleniche con le antiche Helvolae descritte da Columella e Plinio. Studi più recenti, rilevando un'assonanza Guaranico/Glianico ne fanno il continuatore dell'antico Guarano, citato da Plini.
Sito web cantine Feudi di san Gregorio
Continua...
Denominazione: Taurasi DOCG
Uve: Aglianico
Vino rosso rubino brillante con riflessi granati, profumi fragranti di visciola e marasca, cannella e noce moscata, vaniglia e anice. Al gusto è pieno ed equilibrato con tannini dolci e morbidi che gli conferiscono una buona persistenza aromatica.
Si abbina con grandi arrosti di carne rossa, pollame nobile e brasati all’Aglianico.
Buonissimo (grazie, direte, con quello che costa). Comunque, dopo averne scolato una bottiglia direttamente all'enoteca, abbiamo ben pensato di prelevarne un'altra da asporto....... che stassera verrà giustiziata con un capretto di montagna alle olive in preparazione al piano superiore (Hic!!).
Fermentazione e macerazione in serbatoi di acciaio per circa 3 settimane.
Maturazione: 18 mesi in barriques di rovere francese di media tostatura. Affinamento: 9 mesi in bottiglia. Gradazione: 13,5°
Vitigno di grande tradizione, l'Aglianico è il più nobile e importante dei vitigni del sud e rappresenta una matrice unificante dei grandi rossi meridionali collocandosi tra i migliori vitigni rossi italiani. Controversa è l'origine del suo nome. Diversi studiosi rimandano l'etimo di Aglianico (o Glianica) a Hellanico o Ellenico, accreditando l'origine greca, in particolare eubea, del vitigno. Il Porta (1592) identificava le viti Helleniche con le antiche Helvolae descritte da Columella e Plinio. Studi più recenti, rilevando un'assonanza Guaranico/Glianico ne fanno il continuatore dell'antico Guarano, citato da Plini.
Sito web cantine Feudi di san Gregorio
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